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Sveglia, colazione e partenza ore 07,30. Caldo 30/35° verso il Monte Sion cittadella composta da costruzioni irregolari vicino a Porta Giaffa dove sorgeva il Palazzo di Erode qui lo stesso ricevette i Re Magi al tempo di Gesù. Visitiamo il Cenacolo dove avvenne l’ultima cena, l’istituzione della eucaristia e l’apparizione agli Apostoli. a Pentecoste. Sul terrazzo di copertura si gode il panorama del Monte degli Olivi della Geena ecc.ecc. Sotto il Cenacolo fu eretto un edificio ora sinagoga dove c’è la tomba di David. Qui gli uomini con lo KIPPA = cappellino rotondo entrano sulla destra e le donne sulla sinistra e praticamente non vedono nulla perché c’è una grata fino a 2mt. di altezza coperta anche da un telo: io ho rubato una foto del“di là della grata” alzando un braccio. Siamo saliti alla Chiesa della Dormizione ma era chiusa fino alle 14 perciò abbiamo proseguito per il Gallicantu dove Pietro rinnegò Gesù al 3° canto del gallo. Salendo per la Scala Santa - via a gradoni del periodo romano percorsa da Gesù il giovedì santo per raggiungere dal Cenacolo i Getsemani - si raggiunge una terrazza dove si vede di fronte il Monte dello scandalo (divinità pagane per le mogli di Salomone) il Monte del cattivo consiglio (Casa di Caifa ove si riunirono in consiglio i membri del Sinedrio per deliberare intorno alla morte di Gesù) e sotto una tettoia abbiamo un plastico di Gerusalemme antica. Abbiamo proseguito camminando sui tetti del Suk che è una via giudea preferenziale per non contaminarsi con noi: entrano dalla porta della città e passano dai tetti per entrare in casa. Abbiamo pranzato alla Casa Francescana di Betanina –solito riso speziato ecc.ecc. ritrovato i pellegrini dell’aereo – Visitato la Chiesa di S. Anna chiesa d’epoca crociata - senza nessun dipinto pulita – dove è venerata la nascita della Madonna. Accanto si trova la piscina probatica con dei porticati dove si radunavano gli ammalati, a tre cisterne comunicanti, e si dice che quando le acque cominciavano a muoversi il primo che si gettava guariva.Abbiamo proseguito verso Il Muro del pianto. Anche qui gli uomini con il Kippa (cappellino rotondo che sarebbe la mano di Dio) a sinistra e le donne a destra. Si prega appoggiati al muro, si lascia un foglietto con le intenzioni ci si ritira camminando all’indietro . Arriviamo alla Via Dolorosa per fare la Via Crucis. Partiamo dalla Cappella della Condanna e da quella della Flagellazione portiamo la Croce a tre a tre facendo tutte le Stazioni e attraversando il suk passando sotto l’arco dell’Ecce Homo (in cui Pilato consegnò Gesù ai giudei) fino al Calvario. Parto io con la Rita Mattioli e la Laura Brasa, a seguire tutti gli altri.Concludiamo la Via Crucis sul terrazzo di copertura del Golgota alla Basilica del S. Sepolcro. Poi liberi fino alle ore 17,45 (abbiamo speso gli ultimi soldi nel suk) e dopo S. Messa nella Cappella Francescana del S.Sepolcro. Oltre alla Cappella dei Francescani detta dell’Apparizione dove si venerano i resti della colonna della flagellazione, troviamo le altre cappelle che circondano il S. Sepolcro e precisamente davanti all’edicola il Coro dei Greci, dietro il S. Sepolcro la Cappella dei Copti, a nord est la Cappella di S. Maria Maddalena (dei latini) con una scultura di bronzo del padre francescano Martini ; la cappella dei Greci e quella della divisione delle vesti degli Armeni scendendo una scalinata si arriva alla Cappella di S.Elena (Armeni) e scendendo ancora c’è la Cappella del ritrovamento della Croce (Latini) risalendosi giunge alla Cappella degli improperi (Greci). Dopo la S. Messa ho rivisitato il S. Sepolcro: si entra nell'edicola e si trova un frammento della pietra ribaltata incastonato in un piedistallo di marmo e dalla piccola porta sono rientrata nel Sepolcro baciando e pregando sulla lastra di marmo che copre la pietra dove venne posato il corpo di Gesù. Questa volta la visita mi ha dato più emozione : c’era meno gente e meno confusione forse sono rimasta più concentrata o forse ero più preparata. Rientro in Albergo, cena e, dopo cena, consegna di un piccolo pensiero ai due Don: una maglietta firmata sulla schiena da tutti i partecipanti al pellegrinaggio, poi subito in camera a rifare i bagagli, domani è l’ultimo giorno. |